È stato da poco approvato a Padova, in Consiglio Comunale, il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC), strumento attraverso il quale il comune veneto pianifica le proprie azioni per aumentare la capacità di reazione ai cambiamenti climatici, raggiungere l’ambiziosa riduzione del 55,3% della CO2 entro il 2030 (in linea con quanto approvato dal Consiglio europeo a dicembre 2020) e di raggiungere progressivamente la neutralità climatica entro il 2050.
L’intero percorso – dall’analisi delle vulnerabilità all’individuazione di azioni di adattamento condivise sino al sistema di monitoraggio strutturato – è stato sviluppato grazie al progetto europeo LIFE Veneto ADAPT, che ha visto lavorare in sinergia le città di Padova, Vicenza, Treviso, l’area metropolitana di Venezia e l’Unione dei Comuni del Medio Brenta (Cadoneghe, Curtarolo, Vigodarzere) con il supporto tecnico del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, Università IUAV di Venezia e Sogesca srl.
L’approvazione del PAESC è una tappa importante per le città che possono così raggiungere l’obiettivo di aumentare la capacità di adattamento del territorio ai cambiamenti climatici e indirizzare le politiche di resilienza, in primo luogo attraverso scelte di sostenibilità.
Il piano di Padova si articola in ben 116 azioni complessive di cui 83 affrontano il tema della mitigazione dei cambiamenti climatici, le 33 restanti azioni riguardano proprio l’adattamento ai cambiamenti climatici. Le politiche di adattamento rivestiranno dunque un ruolo centrale nel Piano d’Azione Comunale. Le misure saranno focalizzate principalmente sulla gestione preventiva degli eventi climatici estremi, includendo anche le ondate di calore che si manifestano nel periodo estivo, e sulla realizzazione di alcuni interventi puntuali e diffusi, in grado di ridurre progressivamente gli impatti negativi sulla popolazione e sull’economia locale.
Il Piano di adattamento tocca diversi ambiti di intervento: il tema della gestione delle acque, dalla riduzione degli sprechi alla gestione del deflusso idrico superficiale, la riduzione del consumo di suolo e la promozione della rigenerazione urbana, la valorizzazione dell’agricoltura di prossimità e il potenziamento delle aree verdi e delle alberature, la tutela della salute, soprattutto nelle fasce più vulnerabili della popolazione, la de-impermeabilizzazione delle superfici, la gestione delle emergenze attraverso il Piano di protezione civile.
All’approvazione del PAESC seguiranno monitoraggi periodici sullo stato di attuazione, per garantire la verifica dell’effettivo raggiungimento degli obiettivi definiti e integrati nel piano.