È stato approvato il 21 ottobre dal Consiglio Comunale di Vicenza, il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc).
Anche il Paesc di Vicenza è stato sviluppato grazie a LIFE Veneto ADAPT, al quale hanno lavorato in sinergia oltra a Vicenza, le città di Padova, Treviso, l’area metropolitana di Venezia e l’Unione dei Comuni del Medio Brenta (Cadoneghe, Curtarolo, Vigodarzere) con il supporto tecnico del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, dell’Università IUAV di Venezia e di Sogesca srl. Alla definizione del Piano hanno partecipato, oltre a molti soggetti pubblici e privati, anche diversi portatori di interesse della comunità che hanno aderito al percorso partecipato di Agenda 21.
«L’obiettivo del Paesc – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente del Comune di Vicenza Simona Siotto – segue quelli indicati dall’agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile di ridurre di almeno il 40 % le emissioni di gas serra, di raggiungere la quota di almeno il 27% di energia prodotta da fonti rinnovabili e un miglioramento del 27% dell’efficienza energetica attraverso una serie di azioni integrate dell’attività amministrativa, che coinvolgeranno tutto il territorio comunale sia dal punto di vista pubblico che privato. Il percorso per adottare il Paesc parte nel 2005, quando la Comunità Europea iniziò a sollecitare iniziative di sensibilizzazione sul cambiamento climatico, e continua nel 2008 con il Patto dei Sindaci e con l’invito alle amministrazioni a lanciare il Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes), a cui il Comune di Vicenza aderisce nel 2013. Nel 2019 il consiglio comunale fa un passo in avanti e approva la proposta di adesione al Paesc, uno strumento operativo che delinea le principali azioni da adottare sul territorio, che si struttura su tre pilasti: la mitigazione, l’adattamento e la povertà energetica. Da qui siamo partiti per una fotografia del territorio comunale da utilizzare per individuare le azioni da sviluppare».
Il Piano si articola in 46 azioni complessive. 32 riguardano la mitigazione e sono rivolte alla riduzione delle emissioni di Co2 e 14 azioni puntano all’adattamento, per contrastare gli effetti e le vulnerabilità del cambiamento climatico. Ad esempio, la riduzione del rischio idrogeologico di alcuni fossati presenti in città, tra cui l’intervento di sistemazione idraulica e ricomposizione naturalistica in Strada Cul de Ola; la realizzazione di un’area a prevalente vocazione ambientale come quella del parco della Pace; e l’individuazione di linee guida per la replicabilità degli interventi idraulico naturalistici di corsi d’acqua minori.
All’approvazione del Paesc seguiranno monitoraggi periodici sullo stato di attuazione e sull’effettivo raggiungimento degli obiettivi prefissati.