Si è svolto il 28 ottobre all’interno della prestigiosa cornice della fiera Ecomondo di Rimini, l’ultimo dei tre incontri promossi dal progetto LIFE Veneto ADAPT intitolato “Monitoraggio dei PAESC e delle azioni di adattamento”. Obiettivo dell’appuntamento attivare un confronto con altre città e progetti europei che si occupano di adattamento ai cambiamenti climatici, in particolare sul tema delle attività di monitoraggio dei Paesc, importantissime per valutare l’efficacia delle azioni e degli interventi programmati.
Ad aprire l’incontro Chiara Gallani, assessora all’ambiente del Comune di Padova, ente capofila del progetto Veneto ADAPT, che ha sottolineato come sia importante condividere esperienze e chiavi di lettura differenti per arricchire il percorso di ciascuno, sempre con l’auspicio di sviluppare attività congiunte.
Dopo l’introduzione ai lavori di Daniela Luise, project manager di Veneto ADAPT e responsabile dell’ufficio Informambiente del Comune di Padova, è intervenuto il collega Giovanni Vicentini ad illustrare la metodologia operativa del progetto per ottimizzare e rendere più efficace la capacità di risposta dei territori all’impatto dei cambiamenti climatici, con un’attenzione specifica al rischio idrogeologico e alle ondate di calore.
A sottolineare l’importanza del monitoraggio di piani e azioni di adattamento attraverso l’individuazione di indicatori di natura ambientale e socio-economica, gli interventi di Gianmarco Di Giustino di CORILA e di Francesca Giordano di ISPRA. La Giordano ha infatti presentato il Rapporto sugli Indicatori di impatto dei cambiamenti climatici nell’ambito del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente SNPA.
All’incontro hanno preso parte anche i referenti di sei progetti europei. A partire dal progetto SOS4LIFE che ha sviluppato una metodologia per la quantificazione degli impatti sulle città causati dal consumo e dall’impermeabilizzazione del suolo e la valutazione dei servizi ecosistemici forniti dai suoli urbani. Life SEC Adapt, che coinvolgendo Italia, Croazia, Spagna, Grecia propone di aumentare la capacità di resilienza delle comunità locali, facilitando il passaggio verso un’economia a basse emissioni di carbonio. La prevenzione del rischio alluvioni l’obiettivo invece di LIFE PRIMES che lavora sul potenziamento dei sistemi di allerta nelle regioni partner (Emilia Romagna, Abruzzo e Marche), attraverso lo sviluppo di procedure e sistemi informativi omogenei e integrati a livello interregionale. E ancora il progetto CRISI-ADAPT-II che ha identificato strumenti e modelli innovativi per la valutazione degli impatti del cambiamento climatico con la progettazione di una serie di moduli di valutazione degli eventi estremi. LIFE RainBO le cui azioni sono indirizzate a costruire un possibile sistema di risposta alle emergenze attraverso l’identificazione di nuovi modelli di previsione climatica e nuovi protocolli di avvertimento. E infine LIFE FRANCA che nella provincia di Trento ha individuato tre aree di studio sperimentali, selezionate in base alla pericolosità alluvionale, alla vulnerabilità del territorio e alle attività economiche prevalenti (industria, agricoltura, turismo).
Sono 18 in tutto le progettazioni che LIFE Veneto ADAPT ha messo in rete nei tre diversi incontri organizzati, ognuna delle quali ha dimostrato come sia possibile realizzare delle azioni concrete e diversificate e come sia necessario far conoscere e condividere con altri territori italiani ed europei le buone pratiche che funzionano.